I dati - Schede Comuni

 

BUJA
Comune attuale: Buja con le frazioni di Andreuzza, Avilla, Borgo Sala, Campo, Campo Garzolino, Caselle, Codesio, Collosomano, Madonna, Monte, San Floreano, Santo Stefano, Sopramonte, Tomba, Tonzolano, Urbignacco, Ursinins.

 

Opere complessive di storia su Buja

Circoscrizione ecclesiastica:
Pieve e chiese:
Chiese e testimonianze artistiche - Paesaggio religioso

Giurisdizione civile:
Castello e gastaldia

Comunità, statuti, memoria orale

Formazione del Comune:
Municipalità e Comune

Toponomastica

Demografia

Paesaggi storici

 

 

 

Opere complessive di storia su Buja:
Menis P., Buia e il suo duomo. Origini e vicende, Gemona del Friuli, Toso, 1942
L'opera costituisce una prima storia di Buja, in quanto la vicenda del duomo di Santo Stefano è inquadrata nella storia del paese e della pieve, di cui Santo Stefano è la prima filiale.
*Buja - storia

Ellero G., Buja terra e popolo, Comune di Buja, 1984 (1996², 2002).
Storia generale di Buja (istituzioni e comunità) dalle origini all'età contemporanea con bibliografia essenziale relativa all'argomento dei capitoli, ognuno dei quali costituisce un tema monografico.
*Buja - storia

 

 

 

Circoscrizione ecclesiastica
Pieve e chiese  
Pieve matrice è San Lorenzo in Monte, protetta da fortificazioni. E' nominata come già esistente nel diploma del 792 di Carlo Magno che conferma al patriarca Paolino d'Aquileia i beni mobili e immobili già posseduti a diverso titolo dalla chiesa di Aquileia, "Ecclesia sancti Laurentii que sita est in Foroiulii loco qui noncupetur Bogacum omnibus facultatibus suis". La vasca battesimale rinvenuta negli scavi della pieve riporta però ancora più indietro, a un oratorio cristiano del sec. V-VI.
La pieve di Buja è compresa nella tassazione del patriarca Bertoldo di Andechs del 1247. Nella decima ecclesiastica delle pievi stabilita nel 1296 la "plebs Buge" è indicata come appartenente all'arcidiaconato superiore della diocesi di Aquileia. Nel 1495-1501 la pieve comprendeva Buja e le filiali di Aveacco (v. Colloredo di M.A.), Farla (v. Majano), Majano, Mels (v. Colloredo di M.A.), Entesano (v. Colloredo di M.A.), San Salvatore (v. Majano), Carvacco (v. Treppo Grande), Sala (v. Treppo Grande), Cisis,Sant'Eliseo (v. Majano), Pers (v. Majano), Melesons (v. Colloredo di M.A.), Vendoglio (v. Treppo Grande), Treppo Piccolo (v. Treppo Grande).
Nel 1473 le chiese di Santo Stefano e di Madonna di Buja - rette da due vicari curati a partire dal 1251 - possono dispensare i sacramenti per comodità della popolazione, essendo divenuta la pieve matrice ormai troppo scomoda da raggiungere a causa dell'ampliarsi dei borghi.
Volontà di autonomia da parte delle chiese filiali si hanno già a partire dal sec. XIV: si formano a partire dal sec. XVI le curazie-parrocchie di Farla, Majano, Mels, Pers, Vendoglio, anche se viene imposto - non senza contrasti - di mantenere il legame spirituale con l'antica chiesa matrice.
Nel 1512 il beneficio della pieve di Buja è incorporato al capitolo e fabbrica del duomo di Udine; soltanto nel 1792 Buja riacquista l'indipendenza, suscitando però le reazioni di Majano, Farla e Pers che versano il quartese a Udine ma - essendo stata ripristinata l'autonomia di Buja - chiedono di essere liberate dal quartese.
La formazione delle nuove parrocchie - che segnano la fine della pieve - nel comune di Buja è del Novecento: nel 1910 la chiesa di Madonna (già Madonna ad Melotum) diventa parrocchia, staccandosi da San Lorenzo; nel 1927 la titolarità plebanale è trasferita a Santo Stefano; nel 1930 San Giuseppe di Avilla è eretta in vicaria indipendente e nel 1943 parrocchia.

Sotto il profilo bibliografico va segnalato che dopo gli scritti di Pietro Menis sulla storia della pieve e sulle singole chiese, gli interventi di ricostruzione a seguito del sisma del 1976, le campagne di scavi del 1980-82 hanno dato origine a nuovi studi e approfondimenti. L'interesse è venuto focalizzandosi su singole opere o manufatti, dando origine a scritti che documentano in modo sempre più attento la cura del patrimonio collettivo consegnato dalla tradizione (in "Chiese e testimonianze artistiche" si sono segnalati quei lavori che propongono il recupero e l'approfondimento storico-critico di un'opera, tralasciando la bibliografia generale sui singoli artisti). Va segnalato anche l'approfondimento della vicenda dell'unione della pieve di Buja al capitolo di Udine con i conseguenti riflessi sulla volontà di autonomia della chiese soggette.
                         fonti archivistiche
Biblioteca Civica "V.Joppi" di Udine, [Stampa del comune di Buja e pieve di San Lorenzo contro il capitolo metropolitano di Udine], stampa ad lites, sec. XVIII.
Atti relativi alla causa intentata  nel 1790-92 dal comune e dai vicari curati della pieve di San Lorenzo di Buja per ottenere l'autonomia dal capitolo di Udine, unione stabilita con bolla pontificia del 1512.
*Buja - pieve

Biblioteca Civica "V. Joppi" di Udine, Stampa del commun, pieve e r.r. vicarj della chiesa matrice di San Lorenzo di Buja nel Friuli, stampa ad lites, sec. XVIII.
Atti a sostegno dei vicari curati della pieve di Buja nella causa del 1790-92 per il quartese contro i parroci di Majano, Farla e Mels, con documenti antecedenti, compresa la bolla di incorporazione della pieve di Buja al capitolo di Udine del 1512.
*Buja - pieve - Majano - Farla - Mels - parrocchie
                letteratura
Venier P., Cenni storici, in Manuale del parrocchiano di Buja, Torino, Tipografia dell’Oratorio di San Francesco di Sales, 1876.
Breve introduzione storica sulla pieve di Buja in apertura del libro di preghiere realizzato da mons. Pietro Venier per i suoi parrocchiani. Contiene anche informazioni essenziali sulle altre chiese della pieve, nonché “Cronologia dei Pievani di Buja residenti a S. Stefano”, “Cronologia dei Vicari di Buja residenti a S. Stefano” e “Cronologia dei Vicari di Buja residenti a Madonna” (la parte introduttiva a carattere storico anche in “Nô i sin ce che i lassin- Buje”, DVD di Gallina C. e Tessaro E., 2006,  percorso: Culto- storia – parrocchianobuja).
*Buja – pieve  - chiese

Marcuzzi G., Sinodi aquileiesi, Udine Patronato, 1910, p. 327.
La pieve di Buja è nominata nella tassazione del 1247 imposta dal patriarca Bertoldo di Andechs come sussidio per le crociate.
*Buja - pieve 

Menis P., La pieve di Buja. Notizie storiche, Gemona, Toso, 1930.
Storia della pieve sia come circoscrizione ecclesiastica sia come edificio di culto sulla base di fonti tratte dagli archivi storici locali. Informa anche sulle chiese di Buja, esistenti o scomparse al 1930.
*Buja - pieve -circoscrizione ecclesiastica -chiese

Sella P., Vale G. (a cura di), Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV, Venetiae-Histriae, Dalmatia, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 1941, pp. XXVI, 20.
La pieve di Buja è compresa nella decima del 1296; è descritta nella sua composizione nel 1495-1501.
*Buja - pieve - circoscrizione ecclesiastica

Menis P., Come nacque la parrocchia di Madonna, in "Bollettino parrocchiale di Madonna di Buja", giugno 1966.
Ripercorre la storia della pieve, la concessione del vicariato alla chiesa di Madonna, fino all'erezione in parrocchia nel 1910.
*Buja - pieve - chiese - Madonna

Ellero G., Buja terra e popolo, Comune di Buja, 1984, pp. 37-54,57-59, 65-72,85-91.
Storia della pieve, delle chiese e parrocchie con relativa bibliografia.
*Buja - pieve - chiese

Menis G.C., 1500 anni di storie cristiane a Buja, in "La pieve di Buja - Bollettino parrocchiale", Pasqua 1987  (anche in "Nò i sin ce che i lassin", DVD di Gallina C., 2006, percorso: Culto - chiese - Monte)
Resoconto storico sugli esiti della campagna di scavi 1980-82
*Buja – pieve

De Vitt F., Istituzioni ecclesiastiche e vita quotidiana nel Friuli medioevale, Venezia, Deputazione Editrice, 1990, pp. 1-120.
Tratta origini e sviluppo delle pievi, loro incorporazioni, nascita e diffusione delle parrocchie con particolare riferimento al Friuli centro-collinare.
*Buja  – pieve – circoscrizione ecclesiastica

Zannier D., Dentro il fiume della storia, in “Parrocchia di Buja, Bollettino Parrocchiale”, 1991
Breve excursus sulla formazione della parrocchia di Madonna nei secoli (anche in “Nô i sin ce che i lassin- Buje”, DVD di Gallina C. e Tessaro E., 2006 , percorso: Culto- Chiese – Madonna).
*Buja –  pieve - chiese – Madonna

Nicoloso Ciceri A., Il quartesario della pieve di San Lorenzo di Buja esattore per la fabbrica del duomo di Udine, in "Atti dell'Accademia di Scienze Lettere e Arti di Udine, LXXXVIII (1995), pp.173-198.
Ricostruisce e approfondisce sulla base di fonti archivistiche le vicende dell'incorporazione della pieve di Buja al capitolo di Udine nel 1512 e i successivi contrasti.
*Buja - pieve

Chiese e testimonianze artistiche – Paesaggio religioso
Pieve di San Lorenzo. La chiesa è ricordata per la prima volta in un diploma del 792 sul sito di un primo oratorio cristiano (come ha messo in luce la campagna di scavi del 1980-82) del sec. V-VI, poi sostituito da un altro luogo di culto nei secc. XI-XIII, ampliato e riformato forse alla fine del sec. XV e successivamente nel sec. XVI. La sua pianta è stata fortemente modificata nel XIX secolo. L’edificio è stato ricostruito dopo il sisma del 1976. La documentazione scritta inizia dal 1248, anno della consacrazione. E' stata oggetto di studi specifici una cappella dalla volta a botte, probabilmente in origine indipendente e poi inglobata nell'edificio, costruita tra fine sec. XIII-inizio sec. XIV (per Miotti forse anche secc. VIII-IX), affrescata con storie della Vergine del sec. XIV (Menis, La trecentesca 1954) o forse sec. XV (Bergamini, L'arte 1981; Cadore, Bonelli, Buja 1983). Nella chiesa ora si conservano una statua lignea della Madonna in trono con Bambino (sec. XV), dipinti di Giovanni Battista Grassi (1558), Giuseppe Giovanni Cosattini (sec. XVII, proveniente dalla chiesa di Avilla) Eugenio Pini (1653, proveniente dalla chiesa di Madonna), Giuseppe Buzzi (sec. XVIII). Aveva un annesso cimitero (v. Menis, San Bartolomeo 1937).
Menis P., La pieve di Buja, Gemona, Toso, 1930, pp. 10, 31-32.
Breve descrizione della pieve di San Lorenzo: sono ricordate la tela del Grassi  e la cappella della Vergine, forse originariamente indipendente e poi inglobata in San Lorenzo..
*Buja - pieve San Lorenzo - cappella Vergine

Menis P., La Madonna del Rosario nella pieve di Buja, San Daniele, Tabacco, 1934.
Volumetto riguardante la statua della Madonna voluta dalla confraternita del Rosario.
*Buja - pieve- confraternite

Menis P. , Chiese di Buja. San Bartolomeo, Gemona, Toso, 1937, p. 17.
Contiene anche informazioni sui cimiteri bujesi esistenti prima delle disposizioni napoleoniche, tra cui quello di San Lorenzo (fonte: registri parrocchiali, sec. XVII).
Buja – chiese – San Lorenzo - cimiteri

Menis P., SS. Sebastiano e Rocco nella Pieve di Buja, San Daniele, Buttazzoni, 1946.
Notizie storiche sul culto e le statue dei santi (sec. XVII e XVIII).
*Buja - pieve San Lorenzo

Menis G.C., La trecentesca cappella della Vergine nella pieve di Buja, in "Ce fastu?", 30 (!954), n. 1-6, pp.21-30.
Descrive la cappella della Vergine nella pieve di San Lorenzo e i suoi affreschi, attribuendoli con cautela a Valenti di Valcone di Gemona, con cui nel 1328 viene stipulato un contratto (pubblicato nel 1894 da Joppi) per affreschi nella pieve
*Buja - pieve San Lorenzo- cappella Vergine

Menis G.C., Gli affreschi trecenteschi della pieve di Buja, in "Sot la nape", 2 (1957), pp. 1-3.
Riprende - con cautela - la datazione trecentesca degli affreschi della cappella della Vergine, in cui avverte influenze previtalesche.
*Buja - pieve San Lorenzo - cappella Vergine

Menis G.C., Il restauro della cappella della Madonna in Monte, in "Bollettino parrocchiale della pieve di Buja", aprile 1959.
Descrizione degli affreschi e del restauro.
*Buja - pieve San Lorenzo - cappella Vergine.

Cracina A., Monte di Buja, in "Bollettino parrocchiale della pieve arcipretale di Buja", sett. 1968.
Cenni descrittivi della pieve con le sue opere d'arte.
*Buja - pieve San Lorenzo

Bergamini G., L'arte nei castelli: Echi di vita e di cultura, in Miotti T., Castelli del Friuli, 6, La vtia nei castelli friulani, Udine, Del Bianco, 1981, pp. 415-428
A pp. 420-21 ricorda gli affreschi della cappella della Vergine datandoli primo Quattrocento.
*Buja - pieve San Lorenzo - cappella Vergine

Menis G.C., Ricerche archeologiche nella pieve di Buja, in "Aquileia nostra", LIII (1982), pp. 17-100.
Campagna di scavi del 1980-81 e documentazione sulla vasca battesimale del sec. VI  della pieve di San Lorenzo.
*Buja - pieve San Lorenzo

Cadore M.C., Bonelli M., Buja - Chiesa di San Lorenzo, in La conservazione dei beni storico- artistici dopo il terremoto del Friuli (1976-1981), Relazioni, n. 3, Trieste, MIBAC, Soprintentenza BAAAAS del FVG, 1983, pp. 25-26.
Scheda storica e descrittiva del restauro degli affreschi della cappella della Vergine, databili al sec. XV. L'attribuzione di Menis a Valente di Valcone di Gemona (sec. XIV) sembra troppo antica per lo stile dei dipinti.
*Buja - pieve San Lorenzo - cappella Vergine

Menis G.C., Contributi a Gian Battista Grassi. La pala di San Lorenzo a Buja (1558), in Studi forogiuliesi in onore di C.G.Mor, Udine, Deputazione di Storia Patria per il Friuli, 1983, pp. 171-184.
Saggio storico-critico sul pittore e sull'opera: relazione sulle nuove scoperte e ipotesi emerse nel corso dei lavori di restauro post-sismico con fonti e bibliografia.
*Buja - pieve San Lorenzo

Menis G. C., Splende nuovamente in Monte la facciata della pieve, in "La pieve di Buja - Bollettino parrocchiale", pasqua 1984.
Cenni storici e descrizione architettonica della facciata della pieve (anche in "Nò i sin ce che i lassin", DVD di Gallina C., 2006, percorso: Culto - chiese - Monte).
*Buja - pieve San Lorenzo

Menis G.C., Civiltà del Friuli centro collinare, schede per le illustrazioni di Bros L., Pordenone, GEAP, 1984, nn. 60, 94, 116.
Scheda relativa agli affreschi raffiguranti storie della Vergine con citazione del contratto del 1328 con Valente di Valcone di Gemona per affreschi nella pieve (n.60); altra scheda relativa al s. Lorenzo del Grassi (n. 116); altra scheda relativa alla restaurata Madonna con Bambino (sec. XV), già collocata al centro di un'ancona tra s. Sebastiano e s. Rocco (n.94).
*Buja - pieve San Lorenzo - cappella Vergine

Menis G.C., La torre pentagonale della pieve di San Lorenzo in Monte. Con il restauro in corso rivivono cinque secoli di storia bujese, in "La pieve di Buja - Bollettino parrocchiale", Pasqua 1989 (anche in "Nò i sin ce che i lassin", DVD di Gallina C., 2006, percorso: Culto - chiese - Monte).
Cenni storici sulla torre che funge da campanile alla pieve di San Lorenzo.
*Buja - pieve San Lorenzo
 
Bergamini G., Un dipinto di Giuseppe Buzzi († 1769)  nella Pieve di San Lorenzo, in "Buje pore nuje", 1991, n. 10, pp. 27-29.
Saggio espositivo di elementi significativi per l'attribuzione al pittore settecentesco Giuseppe Buzzi del dipinto Incoronazione della Vergine tra i santi Nicolò e Agostino nella pieve di Buja.
*Buja - pieve San Lorenzo

Menis G.C., Continua il restauro della pieve. Sofisticate tecnologie per salvare gli affreschi, in "La pieve di Buja - Bollettino parrocchiale", Natale 1993 (anche in "Nò i sin ce che i lassin", DVD di Gallina C., 2006, percorso: Culto - chiese - Monte)
Resoconto con cenni storici dell'andamento dei lavori di restauro nella cappella affrescata della pieve.
*Buja - pieve San Lorenzo - cappella Vergine

Menis G.C., Il battistero altomedievale della pieve di Buja, in "Memorie storiche forogiuliesi", LXXV (1995), pp. 11-21.
Saggio storico sui resti del battistero venuto alla luce nella pieve di Monte nella campagna di scavi archeologici del 1980-82.
*Buja - pieve San Lorenzo

Sibille Sizia S., L’architrave figurato dell’antica pieve del Monte di Buja, in “Buje pore nuje”, 1998, n. 17, pp. 26 – 29; 1999, n. 18, pp. 36-39.
Accurata analisi della simbologia espressa dal bassorilievo dell’architrave della porta meridionale della pieve. La ricerca mette a confronto nella prima parte due (il sole e la luna) dei quattro gli elementi raffigurati con le espressioni artistiche, culturali e religiose nella storia e nel mondo; nella seconda parte il significato dell'aquila e del bue nell'iconografia di varie epoche e civiltà.  .
*Buja – pieve San Lorenzo  

Goi E., La chiesa di San Lorenzo martire sul Monte di Buja, in "Buje pore nuje", 2002, n. 21, pp. 26-27.
Dal significato originario della parola "pieve" si ricostruisce a grandi linee il percorso storico della chiesa di San Lorenzo in Monte, sottolineando in particolare i connotati dell'identità cristiana del luogo appena recuperato alla sua funzione di culto dopo il sisma del 1976.
*Buja - pieve San Lorenzo

Menis G.C., La chiesa di San Lorenzo della pieve di Buja, Buja, Banca Antoniana Popolare Veneta, 2002.
Storia della pieve di San Lorenzo dalle origini alla sua ricostruzione post-sismica. Lo studio completa le ricerche di Pietro Menis avvalendosi del contributo degli scavi archeologici effettuati nel 1982 dallo stesso Gian Carlo Menis e da Vinko Šribar dell'Università di Lubiana.
Buja - pieve San Lorenzo

Menis G.C., Il martiri di San Laurinz di Zuan Grassi al torne te Plêl di Buje, in "Buje pore nuje". 2004, n. 23, pp. 7-9.
Descrizione storico-critica e bibliografia del trittico del Grassi ricollocato sull'altare della pieve dopo il restauro.
*Buja - pieve San Lorenzo

Marioni Bros L., Giovanni Battista Grassi (1525-1578). San  Lorenzo  distribuisce l'elemosina ai poveri - San Lorenzo davanti al prefetto di Roma, in Bergamini G., Marioni Bros L.(a cura di), Capolavori salvati. Arte sacra 1976-2006. Trent'anni di restauri, catalogo della mostra (Udine, 2006), Udine, Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo, 2006, pp.102-107.
Storia e restauro delle due tele laterali appartenenti alla grande pala del Grassi della pieve di Buja.
*Buja - pieve San Lorenzo

Menis G.C, La Pieve di San Lorenzo in Monte di Buja, Udine, Deputazione di Storia Patria per il Friuli, 2007.
Sintesi della storia della pieve e illustrazione del suo patrimonio artistico aggiornati sulla base degli scavi archeologici e dei lavori di restauro con relativa bibliografia.
*Buja - pieve San Lorenzo
Chiesa di Madonna (Madonna ad Melotum). Le origini risalgono alla prima metà del secolo XIII. E' documentata dal 1371; dal 1431 sede della confraternita di Santa Maria di Malotum o Melotum. L’edificio è stato ingrandito agli inizi del XIX secolo. La chiesa è stata ricostruita dopo il sisma del 1976. Conserva una Madonna con Bambino, scultura lignea di Domenico da Tolmezzo (1481); una tela di Eugenio Pini (1653) attualmente si trova nella pieve di San Lorenzo. Aveva un proprio cimitero che continuò a conservare anche dopo la costituzione del cimitero comunale di San Bartolomeo nel 1857 (v. Menis, San Bartolomeo 1937).
Menis P., La pieve di Buja, Gemona, Toso, 1930, p. 32.
Scheda sull'origine leggendaria della chiesa e brevi annotazioni sulla storia.
*Buja - chiese - Madonna
 
Menis P., La chiesa di Madonna nei secoli, San Daniele, Tabacco, 1935.
Storia della chiesa e della comunità cristiana dalle prime testimonianze, con ampia documentazione.
*Buja - chiese – Madonna

Menis P. , Chiese di Buja. San Bartolomeo, Gemona, Toso, 1937, p. 17.
Contiene anche informazioni sui cimiteri bujesi esistenti prima delle disposizioni napoleoniche, tra cui quello di Madonna (fonte: registri parrocchiali, sec. XVII).
Buja – chiese – Madonna - cimiteri

Menis P., Inventario dei beni mobili contenuti nella casa canonica di Madonna di Buja (sec. XVIII), in "Sot la nape", !958, n. 2, pp. 29-31.
Nell'introduzione si parla dell'opera di Giacinto Bevilacqua, vicario di Buja nel 1746-1775, che arricchì la chiesa di Madonna con altari, un organi e stalli del coro.
*Buja - chiese - Madonna

Menis G.C., Civiltà del Friuli centro collinare, schede per le illustrazioni di Bros L., Pordenone, GEAP, 1984, nn. 95, 135.
Scheda storico-critica sulla statua della Madonna di Domenico da Tolmezzo (1481) della chiesa di Madonna e sui restauri con relativa bibliografia (n.95); altra scheda sulla tela di Eugenio Pini, s. Valentino benedice gli infermi.
*Buja - chiese - Madonna

Menis G.C., Avrebbe compiuto quest'anno 150 il vecchio campanile pendente, in "Madonna di Buja - Bollettino parrocchiale", luglio 1985 (anche in "Nò i sin ce che i lassin", DVD di Gallina C., 2006, percorso: Culto - chiese - Monte)..
Breve storia del campanile di Madonna distrutto dal terremoto.
*Buja - chiese - Madonna

Bergamini G., La statua lignea di Domenico da Tolmezzo nella chiesa della Madonna, in "Buje pore nuje", 1990, n. 9, pp. 4-5.
Saggio storico-critico sulla statua della Madonna della mela della chiesa di Madonna.
*Buja - chiese - Madonna

Pauluzzi C., Protagonista l’organo, in “Madonna di Buja - Bollettino Parrocchiale”, luglio 1990.
Cenno all’organo settecentesco esistente della chiesa di Madonna (anche in “Nô i sin ce che i lassin”, DVD di Gallina C., 2006, percorso: Culto- Chiese- Madonna).
*Buja  – chiese – Madonna

Pauluzzi C., Storia della Chiesa della Beata Vergine ad Melotum di Madonna dalle origini ai giorni nostri, in “Camminare insieme - Bollettino Parrocchiale di Madonna e Urbignacco”, luglio e dicembre 1998; aprile, luglio e dicembre 1999.
Storia della chiesa di Madonna divisa in 5 numeri (anche in “Nô i sin ce che i lassin”, DVD di Gallina C., 2006, percorso: Culto- Chiese- Madonna).
*Buja – chiese – Madonna

Pauluzzi C., La Sacra Famiglia e San Francesco, in “Buje pore nuje”, 2002, n.21, 2002, pp. 32 – 33
 Ipotesi per l’attribuzione del quadro (sec. XVI – XVII sec.) della chiesa di Madonna, con bibliografia.
*Buja –  chiese – Madonna

Pauluzzi C., San Valentino che benedice gli infermi, in “Buje pore nuje”, 2003, n. 22, pp. 67 - 69.
Presentazione storico-critica del quadro attribuito a Eugenio Pini (sec. XVII) e commissionato dalla confraternita di San Valentino (ora nella pieve di San Lorenzo), con bibliografia.
*Buja – chiese – Madonna 

Carboni N., La chiesa della Beata Vergine ad Melotum di Madonna di Buja, in «Arte in Friuli Arte a Trieste», 21-22 (2003), pp. 235-240.
Storia della chiesa e delle sue opere d'arte.
*Buja - chiese- Madonna

Pauluzzi C., La chiesa della B.V. ad Melotum, Buja, Parrocchia di Madonna, 2004.
Viene ripubblicato il testo di Menis P., La chiesa di Madonna 1935, con ulteriori ricerche e approfondimenti della Pauluzzi sulla storia della chiesa, della comunità e sulle opere d'arte.
*Buja - chiese - Madonna

Marioni Bros L., Domenico Mioni da Tolmezzo (1448 ca.-1507). Madonna col Bambino, in Bergamini G., Marioni Bros  L.(a cura di), Capolavori salvati. Arte sacra 1976-2006. Trent'anni di restauri, catalogo della mostra (Udine, 2006), Udine, Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo, 2006, pp. 48-51.
Scheda storico-critica e relazione sul restauro della scultura lignea.
*Buja - chiese - Madonna
Duomo di Santo Stefano. Chiesa nominata nel 1300 come già esistente; ricostruita agli inizi del sec. XVI; riedificata nel 1889-1896 in stile neogotico; rifatta nel 1937 e ricostruita dopo il terremoto del 1976. E l'erede della chiesa matrice e come tale dal 1815 è sede del pievano Era dotata di un proprio cimitero documentato dal 1385..
Menis P., La pieve di Buja, Gemona, Toso, 1930, pp. 32-33.
Scheda storica sulla chiesa.
*Buja - chiese - Santo Stefano
 
Menis P., Note storiche. Le cronache di Santo Stefano, in "Bollettino della pieve di Buja", numeri diversi, 1931-34.
Pubblica a puntate, in vari numeri, notizie riguardanti il duomo di Santo Stefano. La ricerca è propedeutica  al successivo Menis P., Buja e il suo duomo 1942, sul duomo di Santo Stefano (anche in "Nò i sin ce che i lassin", DVD di Gallina C., Tessaro E., 2006, percorso: Culto - Notizie storiche)
*Buja - chiese- Santo Stefano

Menis P. , Chiese di Buja. San Bartolomeo, Gemona, Toso, 1937, p. 17.
Contiene anche informazioni sui cimiteri bujesi esistenti prima delle disposizioni napoleoniche, tra cui quello di Santo Stefano (fonte: registri parrocchiali, sec. XVII).
Buja – chiese –Santo Stefano - cimiteri

Menis P., Buia e il suo duomo. Origini e vicende, Gemona del Friuli, Toso, 1942.
Storia del duomo di Santo Stefano a partire dalle prime tracce documentali nel quadro delle vicende del paese e della pieve, di cui Santo Stefano è la prima filiale.
*Buja - chiese - Santo Stefano

Menis G.C., Il duomo di Santo Stefano di Buja, un messaggio “gotico” per il Duemila, Brescia, La Nuova Cartografica, 1982.
Cronistoria architettonica del duomo e progetti per la sua ristrutturazione.
*Buja - chiese - Santo Stefano
 
Il duomo di Santo Stefano di Buja, suppl. a "La Pieve di Buja- Bollettino parrocchiale", 1988.
Cenni storici riguardanti il duomo e aggiornamenti sulla sua ricostruzione.
*Buja - chiese - Santo Stefano
Chiesa di Santa Maria della Neve in Ursinins Grande. Edificata nel 1664 sull'area di una più antica cappella, consacrata nel 1668, fu ampliata nel sec. XVIII. Conserva una croce astile della fine del XVII secolo e affreschi di Domenico Fabris del XIX secolo.
Menis P., La pieve di Buja, Gemona, Toso, 1930, p. 36.
Breve scheda storica della chiesa.
*Buja - chiese- Santa Maria della Neve

Menis P., La Madonna di Ursinins (leggenda),  in "Stele di Nadâl", 1953, p. 78.
Leggenda della Madonna della Neve in Ursinins grande.
*Buja - chiese - Santa Maria della Neve - leggende

Menis P., La chiesa della Madonna di Ursinins: 1664-1964, Udine, Arti Grafiche Friulane, 1964.
Storia della chiesa.
*Buja - chiese - Santa Maria della Neve

Menis G.C., La chiesa della B.V. della Neve in Ursinins Grande. Tempio di fede e opera d’arte, in «La Pieve di Buja», Bollettino Parrocchiale di San Lorenzo, 1985
Articolo per la ricostruzione post- sismica della chiesa.
*Buja - chiese - Santa Maria della Neve
Chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo in Avilla. Edifico documentato dal 1330, ma forse ricostruito nel XV secolo (consacrazione del 1444). Subì ampliamenti nel 1785 e nel 1838. Completamente ricostruita dopo il sisma del 1976. Conservava la tela di San Filippo Neri di Giuseppe Cosattini, ora nella pieve di San Lorenzo. Aveva un proprio cimitero (v. Menis, San Bartolomeo 1937 e testimonianza risultante da lavori di scavo raccolta da Gabriella Comino Osso).
Menis P., La pieve di Buja, Gemona, Toso, 1930, p. 34.
Scheda storica della chiesa.
*Buja - chiese - San Pietro

Menis P. , Chiese di Buja. San Bartolomeo, Gemona, Toso, 1937, p. 17.
Contiene anche informazioni sui cimiteri bujesi esistenti prima delle disposizioni napoleoniche, tra cui quello di Avilla (fonte: registri parrocchiali, sec. XVII).
Buja – chiese – San Pietro - cimiteri
 
Chiesa di San Floriano in Avilla. Edificio consacrato nel 1347. Nel corso del XIX secolo assunse un aspetto neogotico (su progetto dell’architetto sacerdote Domenico Barnaba). Ristrutturato dopo il terremoto del 1976. Conserva un altare seicentesco.
Menis P., La pieve di Buja, Gemona, Toso, 1930, p. 35.
Scheda storica della chiesa.
*Buja - chiese - San Floriano

La vita religiosa: il santo patrono. La chiesa di San Floreano, in El gno paîs e le sô curnîs, Buja, Associazione Ricreativa Sportiva - San Floreano di Buja,  1997, pp. 20-25.
Opera realizzata in occasione del 650º anniversario della consacrazione della chiesa dedicata al santo patrono. dell'omonimo borgo. Contiene note storiche riprese dal Catapan e da documenti successivi. Contiene anche Menis G.C., L'altâr di San Florean il plui antic di dute Buje da “Bollettino parrocchiale”, 1986.
*Buja - chiese - San Floriano
Chiesa di Santa Annunziata in Tomba. Edificio in origine di proprietà privata, in seguito divenuto pubblico, costruito alla metà del sec. XVII.
Menis P., La pieve di Buja, Gemona, Toso, 1930, p. 35.
Scheda storica sulla chiesa. Afferma che non è nota la data di fondazione
*Buja - chiese - Santa Annunziata

Menis P., Le lontane origini di Tomba di Buja, in "La Panarie", VIII (1975), n. 1, pp.47-49.
Tratta le origini di Tomba, precisando che la chiesa  di Santa Maria Annunziata fu costruita nel 1635-1687 di fronte alla casa dei Pezzetta, fondatori del borgo agli inizi del Cinquecento.
" Buja - chiese - Santa Annunziata
Chiesa di San Bartolomeo di Ursinins Piccolo in Urbignacco (ora chiesa del cimitero). Le prime notizie che la riguardano risalgano al 1458. Fu ampliata a metà Seicento. Nel 1857 attorno fu costruito il cimitero comunale. L’edificio originario fu demolito e ricostruito nel 1911.
Menis P., La pieve di Buja, Gemona, Toso, 1930, p. 35.
Scheda storica della chiesa.
*Buja - chiese - San Bartolomeo

Menis P. , Chiese di Buja. San Bartolomeo, Gemona, Toso, 1937.
Ricostruisce la storia della chiesa e del cimitero circostante, consacrato nel 1561 e dal 1857 cimitero comunale per le frazioni ricadenti sotto le parrocchie di Santo Stefano, Avilla e Tomba. Informazioni sui cimiteri bujesi esistenti prima delle diposizioni napoleoniche: avevano un cimitero le chiese di San Lorenzo in Monte, Santo Stefano, Santa Maria ad Melotum, Avilla (fonte: registri parrocchiali, sec. XVII, pp. 16-17)
*Buja - chiese- San Bartolomeo -cimiteri

Chiesa di San Giuseppe in Ursinins Piccolo. Edificio di proprietà privata consacrato nel 1661, ma su costruzione preesistente, forse del sec. XV. Ricostruito dopo il sisma del 1976. Conserva una pala del settecentesco pittore sandanielese Giuseppe Buzzi.
Menis P., La pieve di Buja, Gemona, Toso, 1930, p. 35.
Scheda storica della chiesa.
*Buja - chiese - San Giuseppe

Marchetti G., Le chiesette votive del Friuli, a cura di Menis G.C., Udine, Società Filologica Friulana, 1972, p. 69 (già in "Sot la nape", 1961-63).
Scheda della chiesetta.
*Buja - chiese - San Giuseppe

Menis G. C., Pietà e diritto in una comunità rustica friulana del Seicento. La chiesetta di San Giuseppe a Buja, Brescia, Giornale di Brescia, 1979.
Istituzioni, vicende e personaggi (in particolare il fondatore Zaccaria Colautti e il vicario Osvaldo Taboga) legati alla storia della chiesetta, con fonti documentarie e bibliografia. In appendice atti del processo tra il vicario di Buja Osvaldo Taboga e il parroco di Reana Zaccaria Colautti ed eredi per la mansioneria di San Giuseppe.
*Buja - chiese- San Giuseppe

Bergamini G., Un dipinto restituito al culto: il transito di San Giuseppe, in "Buje pore nuje", 1998, n. 17, pp. 24-25.
Cenni storico-critici su un dipinto di fine sec. XVII di autore ignoto della chiesa di San Giuseppe, restaurato a cura del Museo Diocesano d'Arte Sacra.
*Buja - chiese- San Giuseppe

Chiese scomparse
San Sebastiano in Monte. Consacrate nel 1459, sorgeva sulla collina di Monte nell'area oggi occupata dal Parco della Rimembranza. Fu demolita nel 1909 per costruire un fortino.
Menis P., La pieve di Buja, Gemona, Toso, 1930, p. 33.
Scheda storica sulla chiesa.
*Buja - chiese- San Sebastiano

Chiesa di Santa Caterina in Codesio. Documentata nel 1372, andò in rovina dopo la prima guerra mondiale e fu demolita nel 1921.
Menis P., La pieve di Buja, Gemona, Toso, 1930, pp. 35-36.
Scheda storica della chiesa.
*Buja - chiese- Santa Caterina

Menis P.,  Chiesa di Buja. S. Caterina, San Daniele, Buttazzoni, 1937 (nozze Giampaoli-Savonitti).
Storia della scomparsa chiesetta votiva .
*Buja - chiese- Santa Caterina
Chiesa della Santissima Natività di Campo Garzolino. Cappella privata dei nobili Garzolini, fondata nel 1734 e demolita nel XIX.
                  fonti archivistiche
Archivio pievanale di Buja, Archivio storico, Vicaria di Madonna, Registro morti, 1684-1695.
Nelle memorie stese dal vicario pievanale nel 1733-44 sui fogli rimasti bianchi  del registro, è annotata nel 1734 la fondazione di una chiesa da parte dei Garzolini di Tolmezzo in Campo, vicino alla propria casa, essendo questa distante circa un miglio da qualunque chiesa.
*Buja – chiese – Santissima Natività
                    letteratura 
Menis P., La pieve di Buja, Gemona, Toso, 1930, p. 36.
Scheda storica della cappella.
*Buja - chiese - Santissima Natività
                          
Menis P., Il certificato di nascita di una chiesa che non è più, in "Voce amica - Bollettino parrocchiale della pieve di Buja", gennaio 1935 (anche in "Nò i sin ce che i lassin", DVD di Gallina C., 2006, percorso: Culto - chiese - Monte).
Trascrizione del documento del 1734 attestante la fondazione della chiesa, demolita nel 1834.
*Buja - chiese - Santissima Natività
Chiesa di Sant'Andrea in Andreuzza. Oratorio privato edificato nel 1680 dai conti Andreuzzi di San Daniele. E' stata oggetto di un recente restauro.
Menis P., La pieve di Buja, Gemona, Toso, 1930, p. 36.
Scheda storica della chiesa.
*Buja - chiese- Sant'Andrea

Menis P., Chiese di Buja. La nuova chiesa di Andreuzza e le sue origini storiche, in "Il Gazzettino", 1 agosto 1935.
Articolo per la consacrazione della ristrutturata chiesa di Sant'Andrea, in origine oratorio della famiglia Andreuzzi e la sua dedicazione anche alla Madonna delle Acque.
*Buja - chiese - Sant'Andrea

Tosoratti R., Dreosso T., Majano: una comunità, le sue chiese, i suoi sacerdoti, San Daniele, Buttazzoni, 1990, p. 24.
Nota sulla fondazione nel 1680 della chiesa di Andreuzza, sito all’epoca soggetto a Majano.
Buja – chiese – Sant’Andrea

Ancone
Menis G.C., Anconis di Buje, in "Sot la nape", XXXIX (1987), n.2, pp. 57-64.
*Buja - ancone

Si segnala l'interesse per la storia della pieve, delle sue chiese e tradizioni anche da parte delle scuole dell'obbligo:
Scuole dell'obbligo di Buja, Luogo di religione: 1. San Lorenzo e la pieve, 2. La formazione delle pievi, 3. Le rogazioni, 4. Luogo di tesori d'arte: gli affreschi della cappella della Madonna, in "Mont il lûc plui biel dal mont", Buja, Istituto Comprensivo di Buja e Pro Buja, 2002, pp. 75-100.
*Buja - pieve - chiese

(Le chiese di Cristo re di Urbignacco, parrocchiale nel 1944, di recente costruzione, come pure quella di San Rocco di Tonzolano, costruita nel 1995, escono dai termini cronologici di questo lavoro, come pure le opere di artisti dei secc. XIX-XX).

 

Giurisdizione civile
Castello e gastaldia
Età patriarchina
Nel 983 l'imperatore Ottone II conferma al patriarca d'Aquileia Rodoaldo il possesso del castello di Boga o Buga e trasferisce al patriarca stesso la giurisdizione feudale su castello e territorio circostante per un raggio di 3 miglia. Fino al sec. XIV il patriarca nomina "habitatores", cioè nobili castellani "ministeriali" per la difesa del castello (come tali partecipano al Parlamento della Patria); nomina un gastaldo per l'amministrazione civile e giudiziaria delle ville soggette al castello al di fuori della cinta murata costituenti la gastaldia.
Gastaldia di Buja: Buja con le sue borgate, Treppo Piccolo (v. Treppo Grande), Vendoglio (v. Treppo Grande), Carvacco (v. Treppo Grande), Mels (fino alla seconda metà sec. XII, v. Colloredo), Majano e Farla (v. Majano).
Nel 1349 la gastaldia di Buja con Artegna viene unita dal patriarca Bertrando a Gemona con "garrito", giurisdizione e redditi.
Nel 1357 il castello e la gastaldia di Buja con Artegna vengono concessi dal patriarca Nicolò di Lussemburgo ai fratelli Brugni, banchieri, con l'obbligo di restaurare il castello.
Nel 1375 Francesco Savorgnan viene investito dal patriarca Marquardo di Randeck del castello e della gastaldia di Buja con relativi diritti e redditi. Tranne brevi intervalli, Buja rimane giurisdizione dei Savorgnan fino a tutta l'età veneta.
Età veneta
La gastaldia di Buja rimane ai Savorgnan che ampliano i loro diritti giurisdizionali e amministrano la giustizia attraverso il capitano (v. Comunità, statuti, memoria orale).
              fonti  archivistiche
Archivio di Stato di Udine, Archivio Savorgnan,  b. 33.5, Acquisto castello e gastaldia di Buja; b. 33.7, Confini della gastaldia di Buja, 1435; b. 71, perg. 67, investitura castello e  gastaldia di Buja.
* Buja – castello - gastaldia
            letteratura
[V. Baldissera], Il diploma di Ottone II imperatore dell'anno 983 discusso in una lite del 1444, in "Pagine friulane", VI (1893), n. 5, pp.127-129.
Lite per diritto di pascolo in Saletto tra da un lato i Savorgnan, giusdicenti e gastaldi di Buja, dall'altro la comunità di Gemona, che mette in discussione l'autenticità del diploma ottoniano quando concedeva ai castelli di Buja, Fagagna, Gruagno, Udine e Braitan una giurisdizione per un raggio di 3 miglia.
*Buja - gastaldia - giurisdizione

Barnaba N.E., Una figurazione del castello di Buja, in "Memorie storiche forogiuliesi", XXVI (1930), p. 217.
L'A. propone un disegno, probabilmente del 1451, sul retro di una pergamena che tratta una vertenza di pascoli tra Buja e Osoppo del 1432, come indicativo della volontà di rappresentare l'unità e l'autonomia del territorio e dell'antico feudo patriarcale contro il potere dei Savorgnan.
*Buja - castello - giurisdizione

Menis P., Il sigillo della comunità di Buja in un processo del secolo XVI, in «Memorie storiche forogiuliesi», LII (1972), pp. 155-165.
Conflitto tra la comunità e i Savorgnan per l'uso del sigillo con lo stemma comunale sulle "fedi di sanità" rilasciate in tempi di pericolo di contagio.
*Buja - giurisdizione - comunità

Menis P., Le lontane origini di Tomba di Buja, in "La Panarie", VIII (1975), n. 1, pp.47-49.
Tratta le origini di Tomba di sotto (Majano), luogo di alloggio, e di Tomba di Buja, borgo la cui prima abitazione (diiu Giovanni Pezzetta) risale agli inizi del Cinquecento. La chiesa di Santa Maria Annunziata fu costruita nel 1635-1687 di fonte alla casa dei Pezzetta, fondatori del borgo.
"Buja - Tomba di Buja - storia

Miotti T., Castelli del Friuli, 2, Castelli e giurisdizioni del Friuli centrale, Udine, Del Bianco, [1978],pp. 69-75.
Storia e testimonianze archeologiche del castello di Buja.
*Buja – castello

Zenarola Pastore I., Atti della cancelleria dei patriarchi di Aquileia (1265-1420), Udine, Deputazione di Storia Patria per il Friuli, 1983, p. 184.
Regesto del notaio Giovanni Gubertino da Novate di istrumento 1357, marzo 12, con cui il patriarca concede ai fratelli Brugno di Tolmezzo il castello e la gastaldia di Buja con l’obbligo di riparare il castello.
*Buja – castello - gastaldia

Ellero G., Buja terra e popolo, Comune di Buja, 1984, pp.55-59.
Sintesi della storia del castello di Buja.
*Buja - castello – gastaldia - giurisdizione

Gri G.P., Giurisdizione e vicinia nell'età moderna. Il caso di Buia, in I Savorgnan e la Patria del Friuli dal XIII al XVIII secolo, Udine, Provincia di Udine, 1984, pp.177-206.
Momenti di conflittualità e accordi tra comunità di Buja e giusdicenti Savorgnan tra XVI e XVIII secolo, studiati sulla base di un puntuale spoglio della documentazione archivistica.
*Buja - giurisdizione – vicinia - statuti

Menis G.C., Castello di Buja, Cassacco, Consorzio per la salvaguardia dei castelli storici del Friuli-Venezia Giulia, 1984.
Storia della struttura castellana, con puntuali riferimenti alla storia politica e amministrativa.
*Buja - castello - gastaldia - giurisdizione

Menis G.C., Il prin document scrit de storie di Buje al â 1200 ains, in "Buje pore nuje!", 1992, n, 11, pp. 5-8.
Sul diploma carolingio del 792.
*Buja - storia

Rodaro N., Castelli del Friuli e della Venezia Giulia, Milano, Itinera Edizioni, 2000 II ed. (1985 I ed.), pp.22-24.
Scheda storica del castello di Buja.
*Buja - castello.
Virgilio G., Andar per castelli. Itinerari in Friuli Venezia Giulia. I castelli del Friuli collinare, 1, Udine, Forum, 2003, pp. 123-125.
Scheda storica del castello di Buja.
*Buja - castello

 

 

Comunità, statuti, memoria orale
Nel 1371 è approvato il primo statuto della comunità, trascritto da Joppi. Di successive norme statutarie non si ha un corpus organico.
Nei secc. XV-XVIII, in età veneta, si definiscono le competenze giurisdizionali tra la comunità e i Savorgnan tra continui contrasti. I Savorgnan definiscono i loro diritti, vale a dire il diritto di appello alle sentenze del capitano e giurati di Buja (1444), i diritti giurisdizionali sulle acque in Buja, lo ius di visite al castello. I diritti sulle acque in Buja, Osoppo, Majano - regolati nei rapporti con la comunità di Buja da un accordo del 1506 - sono fondati sulla consuetudine, ma riconosciuti dalla Repubblica Veneta, presentati come esistenti "da tanto tempo in qua che non è memoria".
Un documento prezioso per la storia della comunità è un Catapan membranaceo, conservato nell'archivio della pieve di San Lorenzo (ora nella canonica di Santo Stefano), sec. XIV-XVI.  Appartiene alla vita della comunità anche un patrimonio di tradizioni, racconti popolari e leggende di cui si è conservata la memoria.
                     fonti orali
Pauluzzo Guerra M., Nastri di ricerca di racconti popolari friulani a seguito di Nicoloso Ciceri, Racconti popolari 1968, in Biblioteca Comunale di Buja.
*Buja - memoria orale
                      fonti archivistiche
Archivio di Stato di Udine, Archivio Savorgnan, bb. 33-35
Fascicoli di diritti giurisdizionali dei Savorgnan e di contrasti con la comunità di Buja. Il materiale è stato utilizzato da Gri, Giurisdizione e vicinia 1984.
*Buja - giurisdizione

Archivio pievanale di San Lorenzo di Buja, Archivio storico, Catapan
Catapan membranaceo, sec. XIV-XVI.
*Buja - catapan
                    tesi di laurea
Savonitto I., Il Catapan della pieve di Buja (secoli XIV-XVI). Trascrizione della copia del 1879, Università degli Studi di Udine, Facoltà di Scienze della Formazione, rel. Tilatti A., a.a. 2007-2008.
Descrizione e trascrizione del Catapan.
*Buja - catapan

                   letteratura
Joppi V. (a cura di), Il castello di Buja e i suoi statuti, Udine, Doretti, 1877 (nozze Casasola-Broili).
Edizione a stampa dello statuto del 1371, che stabilisce alla guida della comunità un consiglio di 24 membri (12 nobili e notai, 12 popolari) presieduto da un gastaldo o capitano che presiede anche i giudizi civili e criminali. Si stabiliscono diritti su prati, pascoli, pesca, caccia, regole per macellatori, apotecari ecc. Sono allegati due elenchi di gastaldi e pievani compilati da di V. Joppi.
*Buja-statuti

Menis P., Lis lejendis di Buje, in "Ce fastu?", IV (1928), pp.5, 28-29, 45-46.
Raccoglie leggende bujesi, successivament edite in Menis P., Lis Lejendis 1981, edizione critica a cura di Cantarutti N.
*Buja - leggende

Vale G., Lo statuto della confraternita di S. Maria di Malotul, in "Memorie storiche forogiuliesi", XXIV (1928), pp. 135-136.
Descrive (ma senza pubblicare il testo) le caratteristiche dello statuto del 1431 di Santa Maria di Malotul o chiesa di Madonna (di cui resta il problema del significato del nome, ma cfr. Corgnali 1965-67). Evidenzia come le pene - nonostante lo statuto sia di età veneta - siano determinate ancora in moneta carinziana, forse perché lo statuto stesso copiato da disposizioni di analoghe confraternite redatte in periodo patriarchino.
*Buja - confraternite - statuti

Faleschini A., Deliberazioni della vicinia e proclami dell'onorando Comune di Buja, in "Ce fastu?", V (1929), n. 9, 161-163; VI (1930), 3-4, 64-65.
Raccoglie alcuni testi normativi dei secc. XV-XVIII.
*Buja - comunità- statuti

Menis P., Dôs leiendis sui Savorgnàns, in “Ce fastu”, V (1929) , n. 4-5, pp. 57-58.
Due leggende sulla cattiveria dei Savorgnan raccolte a Buja, anche se ambientate nella zona di Savorgnano del Torre.
*Buja – leggende

Menis P., La pieve di Buja, Gemona, Toso, 1930, p. 32.
Accenna all’origine leggendaria della chiesa di Madonna.
*Buja – chiese - leggende

Menis P., Sagre friulane. Ursinins Grande di Buja, in "La Patria del Friuli", 15 settembre 1930.
*Buja - tradizioni

Menis P., Sagre friulane. S.Ermacora a Buja, in "Il Gazzettino", 12 luglio 1932 (anche in "Il Gazzettino", 17 luglio 1934: "Il Popolo del Friuli, 8 luglio 1936).
*Buja - tradizioni

Menis P., Le sagre di Buja. "Il Carmine a Madonna", in "Il Popolo del Friuli", 13 luglio 1932.
*Buja - tradizioni

Menis P., Le sagre di Buja. S. Lorenzo il patrono, in "L'Avvenire d'Italia", 3 agosto 1932.
*Buja - tradizioni.

Menis P., La processione votiva di Buja a Comerzo. Sua origine e vicende, in "Voce amica. Bollettino parrocchiale della pieve di Buja", marzo-aprile-maggio-giugno 1935 (anche in“Nô i sin ce che i lassin”, DVD di Gallina C., 2006, percorso: Culto-Fede- Comerzo)
*Buja - Majano - Comerzo - tradizioni

Menis P., I trecento anni della nostra festa della Madonna del Rosario, in "Voce amica - Bollettino parrocchiale della pieve di Buja", ottobre 1939 (anche in“Nô i sin ce che i lassin”, DVD di Gallina C., 2006, percorso: Culto-Fede).
*Buja - tradizioni

Catalogo delle raccolte di statuti, A-B, I, Roma, Tipografia del Senato, 1943, pp. 285-286.
Cataloga l'edizione Joppi 1877 (statuti del 1371) e un ms. che li raccoglie, copia del sec. XIX.
*Buja-statuti

Menis P., Vecchie costumanze di Buja, in "Ce fastu?", XIX (1943), n. 4-5, pp. 157-161.
Costumanze in occasione di mascherate, s'ciernete, festa di S.Giusto, "in file", matrimoni.
*Buja - tradizioni

Menis P., Antiche costumanze di Buja, in "Ce fastu?", XX (1944), n. 1-2, pp. 37-43.
Costumanze in occasione di palio della cuccagna, festa dell'epifania, balli, rogazioni, processioni votive, ecc.
*Buja - tradizioni

Menis P., La fraterna e la sagra di S. Valentino a Madonna. Origini e vicende, in "Bollettino parrocchiale di Madonna di Buja", febbraio 1947 (anche in“Nô i sin ce che i lassin”, DVD di Gallina C., 2006, percorso: Culto-Chiese - Madonna).
Buja - confraternite – tradizioni

Menis P., La Madonna di Ursinins (leggenda),  in "Stele di Nadâl", 1953, p. 78.
Leggenda della Madonna della Neve in Ursinins grande.
*Buja – chiese - leggende

Virgili D., Leggende della mia terra. II, in “Avanti cul brun”, XXII (1955), pp. 85-96.
Raccoglie il complesso leggendario dell’area Buja (con riferimento alle raccolte di Menis P.)-Osoppo-Ragogna-Susans-Majano-San Daniele-Villanova-Caporiacco
*Buja - leggende

Nicoloso Ciceri A., Racconti popolari friulani, I- Buja, Udine, Società Filologica Friulana, 1968.
Repertorio di Buja.
*Buja - memoria orale

Menis P., Tre "bufulis" raccolte a Buja, in "Sot la nape", XXV (1973), n. 1-2, p. 53.
Sui fuochi fatui.
Buja - memoria orale

Cantarutti N., Le leggende nei castelli, in Miotti T., Castelli del Friuli, 6, La vita nei castelli friulani, Udine, Del Bianco, 1981, p.342.
Leggenda del tesoro (fonte Menis P.).
*Buja – castello - leggende

Menis P., Lis lejendis di Buje, a cura di Cantarutti N., Udine, Arti Grafiche Friulane, 1981.
Edizione critica delle leggende bujesi edite da Menis P. in "Ce fastu?", IV (1928), pp.5, 28-29, 45-46.
*Buja - leggende

Ellero G., Buja terra e popolo, Comune di Buja, 1984, pp. 61-64.
Sintesi degli statuti di Buja con bibliografia
*Buja - statuti

Gri G.P., Giurisdizione e vicinia nell'età moderna. Il caso di Buia, in I Savorgnan e la Patria del Friuli dal XIII al XVIII secolo, Udine, Provincia di Udine, 1984, pp.177-206.
Sono trattati i momenti di conflittualità e gli accordi tra comunità di Buja e giusdicenti Savorgnan tra XVI e XVIII secolo, l'amministrazione della giustizia e la burocrazia interna della comunità con puntuale spoglio della documentazione archivistica.
* Buja-giurisdizione -vicinia- statuti

Menis G.C., Castello di Buja, Cassacco, Consorzio per la salvaguardia dei castelli storici del Friuli-Venezia Giulia, 1984.
Un capitolo è dedicato alle leggende del castello raccolte in Menis P., Lis lejendis 1981.
*Buja - castello - leggende

Zacchigna M., Londero A.(a cura di), Gli statuti della confraternita di Santa Maria di Malotul, 1431,in  Mobilia et stabilia, Udine, Arti Grafiche friulane, 1989, pp.203-209.
Edizione del testo dello statuto (1431) della confraternita devozionale eretta presso la chiesa di Santa Maria di Malotul della pieve di San Lorenzo di Buja (v. Vale 1928), che prevede anche la costruzione di una casa per poveri e mendicanti. L'area di influenza della confraternita si estende a sud fino a Treppo e Colloredo.
*Buia - confraternite – statuti

Zoff R., E qui mi costruirete una chiesa. Leggende e santuari mariani nel Friuli Venezia Giulia, Gorizia, Editrice Goriziana, 1991, pp. 165-167.
Raccoglie le leggenda della fondazione delle chiese di Santa Maria della Neve di Urcinins e della Madonna ad Melotum di Madonna.
*Buja –chiese - leggende

Cantarutti N., Raccontare di castelli in Friuli, Montereale Valcellina, Circolo Culturale Menocchio, 2002, p. 80.
Ricorda le leggende del tesoro del castello raccolte ed edite in Menis P., Lis lejendis 1981.
*Buja – castello - leggende

Moscarda D., L'area alto adriatica tra sovranità imperiale e autonomia locale, Trieste, Deputazione di Storia Patria per la Venezia Giulia, 2002, pp.87-90.
Illustra la fonte e il quadro normativo degli statuti bujesi editi da Joppi, Il castello di Buja 1877.
* Buja - statuti

 

 

Formazione del Comune
Municipalità e Comune
Giugno 1797- gennaio 1798 (governo francese delle municipalità e del governo centrale del Friuli). La comunità di Buja e le ville di Borgo Sala, Collosomano, Sopramonte, Santo Stefano, Tomba, Ursinins sono comprese nel distretto VIII-capoluogo Gemona.
Febbraio 1798- 1805 (governo austriaco). Ripristino della gastaldia di Buja.
1806 (ritorno dei francesi). Abolizione delle giurisdizioni feudali, organizzazione degli stati ex veneti in dipartimenti.
1807. Organizzazione dei dipartimenti in distretti e cantoni. I comuni di Buja e Santo Stefano nel distretto I-Udine, cantone IV-San Daniele.
1811. Concentrazione dei comuni. Comune denominativo: Buja nel cantone V-Gemona.
1815 (governo austriaco). Organizzazione delle province e delle province in distretti. Comune: Buja nel distretto XXI-Gemona.
Successivamente rimane la stessa concentrazione comunale.
                          fonti legislative
1797. Proclama a stampa del gen. Bernadotte, Al Quartier generale di Udine, 6 giugno 1797, istitutivo dei distretti e delle Municipalità capoluogo nella sinistra Tagliamento, in Civici Musei di Udine, inv. 52938.
* Buja- divisione territoriale-municipalità

1807. Bollettino delle leggi del regno d'Italia. Decreto sulla divisione dei nuovi dipartimenti ex veneti, 22 dicembre 1807, parte III, Milano, Reale Stamperia, 1807, p. 1423
* Buja- divisione territoriale- dipartimento di Passariano 1807

1811. Compartimento territoriale del dipartimento di Passariano da attivarsi pel Primo Gennajo 1811, Udine, Pecile, s.d., edito in Il Friuli nel 1807. Dipartimento di Passariano,  a cura di R. Corbellini, L. Cerno, C. Sava, Udine, Società Filologica Friulana, 1992, pp. 617-649
* Buja-divisione territoriale- dipartimento di Passariano 1811

1815.Collezione di leggi e regolamenti pubblicati dall'I.R. Governo delle Provincie venete, 5 novembre 1815,parte I, Venezia, Andreola, 1815, p.203.
* Buja-divisione territoriale-provincia del Friuli 1815

Toponomastica
Calligaro G., La toponomastica del Comune di Buja, in "Ce fastu?", V (1925), pp. 55-64, 243-250.
Toponomastica storica.
*Buja - toponomastica

Corgnali G.B., Malotul, in "Ce fastu?", 44-45 (1965-67), n.6, pp. 201-203.
Malotul, Melotul o anche Melotum è spiegato come toponimo del tutto indipendente dalla chiesa di Santa Maria.
* Buja - toponomastica - Malotul

Costantini E., Adami C., Nicoloso L., Buje stories di nons di luc. Cultura dei luoghi in un comune della collina friulana, Comune di Buia, 2002.
Gli studi si avvalgono, oltre che della toponomastica storica di Calligaro, La toponomastica 1924, dello spoglio dei Sommarioni napoleonici, dello schedario Corgnali e di fonti orali. Il volume comprende anche una ricca bibliografia bujense e  gli indici della rivista "Buje pore nuje".
* Buja - toponomastica

Demografia
Sono stati finora editi singoli dati statistici.
I flussi di popolazione sono documentati dai registri canonici dell’archivio della pieve di San Lorenzo (ora nella canonica di Santo Stefano insieme con quello di Madonna) che conserva le seguenti serie compilate dai vicari di Santo Stefano e Madonna:
- Santo Stefano: registri canonici di battesimi, matrimoni, morti dal 1601;
- Madonna: registri canonici di battesimi e matrimoni dal 1596 (per i matrimoni qualche lacuna per gli anni 1613-1618, 1685-90, 1696-1744), per i morti dal 1620.
                   fonti archivistiche
Archivio pievanale di San Lorenzo di Buja, Archivio storico, Registri canonici di Santo Stefano e Madonna.
Serie organiche fine Cinquecento-inizio Seicento
*Buja – demografia – registri canonici
                    letteratura
Ziraldo M.,  L’archivio della Pieve di San Lorenzo, in “La Pieve di Buja - Bollettino Parrocchiale", Pasqua 1994.
Sintesi dell'inventario degli archivi della pieve, all'epoca in fase di schedatura (anche in “Nô i sin ce che i lassin”, DVD di Gallina C., 2006, percorso: Culto- Chiese- Madonna), con indicazione dei registri canonici.
*Buja – pieve – registri canonici

Nicoloso Ciceri A., Il quartesario della pieve di San Lorenzo di Buja esattore per la fabbrica del duomo di Udine, in "Atti dell'Accademia di Scienze Lettere e Arti di Udine, LXXXVIII (1995), pp.173-198.
A p.189 riporta una pagina di stampa ad lites con il totale delle "persone" dal 1583 (n. 1383) al 1790 (n. 1088) secondo i dati presentati alla contadinanza per i fuochi di lista. .
*Buja - demografia

 

 

Paesaggi storici
               fonti archivistiche
Archivio di Stato di Venezia, Atti preparatori al Catasto, b. 301, fasc. Comune censuario di Buja..
Il fascicolo contiene Nozioni generali territoriali, Nozioni agrarie di dettaglio, Qualità dei terreni, Prospetto di classificazione, 1826-27.
*Buja - paesaggi storici

Archivio pievanale di Buja, Archivio storico, Vicaria di Santo Stefano, Registro morti, 1654-1689.
Una memoria del 4 aprile 1669, premessa al registro dei morti del 1654-1689 (c. 1r), ricorda che nevicò per più giorni fino a “una quarta di neve” e fece freddo, bora e ghiaccio fino a pasqua, il 23 aprile.
*Buja – paesaggi storici – clima

Archivio pievanale di Buja, Archivio storico, Vicaria di Madonna, Registro morti, 1684-1695.
Nelle pagine rimaste bianche il vicario pievanale stende tra 1733 e 1744 memorie sul clima e sui raccolti.
*Buja – paesaggi storici - clima
                letteratura
Menis G.C., Buja: una piazza, un campanile. Genesi di un centro storico, in "Notizie della Comunità Collinare", 1979, n. 4-5, pp. 14-17.
Breve, ma precisa e documentata individuazione della formazione di un centro storico minore, espressione di “una irripetibile identità culturale locale”.
*Buja – paesaggi storici

 

 

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